Per entrare in Oman, è necessario il passaporto e il visto che può essere acquistato direttamente in aeroporto ad un prezzo di circa 60 euro, oppure on-line direttamente su http://www.omanevisaonline.com
La moneta Oman è il Rial Omanita. È sconsigliato cambiare euro o dollari all’aeroporto o in banca a causa del tasso di cambio. Per il cambio chiedete consiglio alla vostra guida. A noi ci ha portato all’interno di un centro commerciale di Salalah. Informatevi sempre e comunque prima sul cambio ufficiale euro-rial.
Partiamo dal presupposto che quando si viaggia in un paese diverso dal nostro, sarebbe buona regola (anche se non scritta) usare un abbigliamento che rispetti gli usi e la cultura locali. Per la vostra vacanza in Oman avrete bisogno di vestiti comodi e leggeri e scarpe comode. Ricordatevi che pur essendo L’Oman un paese molto accogliente resta sempre un paese Musulmano dove la tradizione è ancora molto forte, quindi per non urtare la sensibilità degli abitanti, la donna dovrebbe indossare abiti che le coprano gambe e braccia e gli uomini pantaloni lunghi e maglietta (per entrare nelle moschee bisogna coprirsi anche la testa) . Noterete quanto gli omaniti sono attenti a come sarete vestiti e che il loro sguardo sarà più cortese se sarete vestiti in maniera non offensiva.
Per quanto riguarda, lo stare in costume, pur non essendoci una legge scritta, come tutti i paesi musulmani, è permesso solo nelle spiagge private degli alberghi (assicuratevi che l’albergo scelto abbia una spiaggia privata) e nelle piscine. Nelle spiagge pubbliche bisogna optare per un abbigliamento adeguato.
Almeno per i primi due o tre giorni del vostro soggiorno, contattate una guida locale; questo vi permetterà di conoscere angoli nascosti e scoprire tradizioni che da soli è difficile sapere. Noi ci sentiamo fortunati ad aver conosciuto Hamed, i suoi occhi neri e profondi raccontano storie di un popolo aperto e pronto a condividere momenti quotidiani con culture diverse. Ci ha fatto scoprire quanto anche loro possano essere simpatici e giocosi. Durante il giorno, la guida vi chiederà più volte se si può fermare a pregare nelle varie moschee disseminate lungo i tragitti; approfittatene per guardarvi intorno o mangiare della frutta buonissima a qualche baracchino.
Se vi viene offerto del cibo, accettatelo, anche se li per li non lo mangerete, perché loro si offendono molto se lo rifiutate, ovviamente se siete allergici a qualche cosa, la cosa cambia.
In Oman sono vietati gli alcolici, non li troverete in vendita nei supermercati o negli alberghi con poche stelle. Se proprio avete voglia di una birra potete farvi portare in uno dei resort a 5 stelle, gli unici che hanno avuto dal Sultanato il consenso a vendere alcolici per i turisti, da consumare all’interno.
Il noleggio auto è abbastanza conveniente e il prezzo della benzina è molto vantaggioso. Noi l’abbiamo noleggiata per due giorni. Girare da soli è abbastanza facile, le indicazioni stradali sono chiare, le strade sono ottime ma fate attenzione soprattutto di notte ai numerosissimi dromedari che passeggiano lungo le carreggiate ( in caso di sinistro, oltre ai danni alla macchina dovrete ripagare anche il costo del cammello al legittimo pastore omanita)
Un’escursione che consigliamo di fare (noi purtroppo non l’abbiamo fatta e ce ne pentiamo ancora) è quella della notte nel deserto di Quarto Vuoto, il deserto più vasto del mondo. A Salalah ci sono moltissime agenzie locali che organizzano questa escursione. Comprende un tour attraverso alcuni paesini e l’importante città di Ubar, per poi proseguire fino al deserto. Si gioca sulle dune con i quad e poi si siede nel silenzio e nell’atmosfera magica del deserto ad attendere il tramonto. Viene montato un campo tendato beduino dove si passa la notte, si cena davanti al fuoco e la guida racconta storie di un popolo affascinate. La mattina si fa colazione, si guarda l’alba e poi si riparte verso la coltivazione di incenso per cui la zona è famosa e si torna verso l’hotel. Sicuramente una bella esperienza.
Un’altra possibilità per vedere gli alberi dell’incenso e conoscerne la storia, è quella di chiedere alla guida di fermarsi lungo la strada. Nella regione del Dhofar questi alberi crescono naturalmente. Raggiungono i 4 metri di altezza, e dai loro rami si ricava una resina, che poi indurendosi viene lavorata per produrre l’incenso.
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