Quando pensi che non ci sia momento migliore, quando un cerchio della vita si chiude, quando pensi a quell’atmosfera e il tuo cuore comincia a battere e quando sai che un pezzettino di quel cuore è rimasto su quelle spiagge in attesa che tu vada a riprenderlo…. è il momento di tornare alle Maldive. In più per Simone sarà la prima volta e speri che anche i suoi occhi possano riempirsi di quei colori. Speri che anche lui possa lasciare un pezzetto di cuore e prometterti di tornare a prenderlo.
Partenza 10 agosto 2019, ritorno 24 agosto 2019- 14 giorni in Guest House sulle isole dei pescatori
La nostra prima isola è Feridhoo. Situata Nell’atollo di Ari Nord è un’isoletta di un chilometro per 600 metri, circondata dalla barriera corallina e abitata da circa 300 persone che diventato 800 durante i giorni di festeggiamenti per la fine del Ramadan, durante i quali gli abitanti tornano a casa dai vari resort e dalla capitale Malé dove lavorano. Per raggiungere Feridhoo dall’ aeroporto internazionale si prende prima la barca veloce, poi a Rasdhoo si cambia barca e si arriva all’ isola. Il tutto in un paio di ore percorse a discreta velocità e diversi scossoni. Il turismo è aperto a Feridhoo dal 2015 quindi ancora le GH devono abituarsi alle richieste e ai bisogni dei visitatori. Sull’isola sono presenti al momento della nostra visita 5 GH, la nostra scelta ricade sul Sevinex Inn Dista pochi metri dal porto, è un piccolo edificio a due piani, muri bianchi e vetrate scure per proteggere l’interno dal sole.
Se vuoi saperne di più sul Sevinex Inn clicca qui Sevinex Inn
Arrivati al porto di Feridhoo troviamo ad accoglierci Mr. Ali, responsabile della struttura. È un maldiviano sui 50 anni, barba folta e ingrigita, occhi neri e profondi. Parla con voce pacata in un italiano abbastanza corretto e ci sembra subito una cara persona. Il tempo al nostro arrivo non è splendido ma Ali ci dice che arriverà il sole.
Prima di entrare ci togliamo le scarpe come ci indica di fare Ali, e praticamente passeremo l’intero soggiorno scalzi.
Dopo aver lasciato i bagagli e gustato un cocco tra i più buoni che io abbia mai assaggiato, Ali ci fa fare il giro dell’isola e ci porta alla scoperta della bikini beach. l’isola è abbastanza pulita, non ci sono auto ma solo alcuni tipi di scooter che da noi non si vedono; le case basse e più antiche sono costruire con mattoncini ricavati impastando il corallo, hanno giardini lasciati un po’ andare, con vasi un po’ particolari ricavati dai flaconi dei detersivi (ingegnoso modo di riciclare la tanta plastica!!). I pochissimi negozietti presenti sono sempre chiusi, per farli aprire bisogna telefonare al proprietario che in pochi minuti arriva. Un solo ristorante con il pavimento di sabbia, la scuola, la moschea e un paio di mini market. Sull’isola è presente anche un diving PADI a gestione italiana. Gli abitanti vivono per lo più di pesca oppure lavorano nelle GH, sono ospitali e ci sono tantissimi giovani che il pomeriggio giocano a pallavolo. I bambini sono bellissimi e curiosi della nostra presenza. Ci avviciniamo rispettosi della loro timidezza e qualche giovane mamma ci porge il suo piccolo bambino in segno di fiducia e apertura verso di noi. Tenerli in braccio è emozionante, le bambine sono vestite come bambole e hanno nei capelli buffe decorazioni che da noi non usano più.
In circa 6/7 minuti a piedi dalla GH si raggiunge la bikini beach. È bellissima, da fare invidia a qualcuna presente sulle isole esclusive, lunga e abbastanza larga con una laguna dai colori sgargianti dalle mille sfumature di celeste e verde Tiffany. Riconosco subito quei colori e quegli odori come se ci fossi stata ieri, tutta l’emozione ritorna in me e mi sento felice. Passeggiare lungo la spiaggia è stupendo e penso che in fondo il lungo viaggio sia valsa la pena. Lungo la spiaggia ci sono dei lettini che ogni GH mette a disposizione per i suoi ospiti e delle coperture di legno e paglia per il sole. Per fortuna le GH si sono unite per tenerla pulita e ordinata in un’isola che come le altre combatte con la piaga spazzatura . Anche qui se giri l’angolo della bikini beach e ti avventuri nelle spiagge dei locali, ti imbatti in centinaia di bottiglie di plastica e rifiuti di vario tipo. Della serie il lato che non vedi ma che purtroppo esiste e non sembra avere soluzione.
Ci sono pochi turisti in Agosto sulle isole dei pescatori e questo rende ancora più reale e magico il senso di libertà e tranquillità lontano dalle spiagge affollate e dalle lotte per trovare un parcheggio. Agosto è anche periodo di piogge e quando diciamo piogge intendiamo secchi e secchi di acqua che cadono ininterrottamente per ore e si alternano a qualche ora di sole o nuvole. I nostri primi 3 giorni a Feridhoo sono stati proprio così. Tempo piovoso che non ci ha permesso di fare molte cose.
In ogni caso le attività ricreative sull’isola non sono molte, si cena presto e dopo cena, ti ritiri in stanza a leggere oppure passeggi per l’isola: puoi unirti ad una partita a scacchi al porto (un tavolino, due sedie e questi scacchi molto grandi, sotto una luce soffusa che prende vita solo grazie ad un lampione poco potente) oppure sempre al porto, puoi aspettare le barche dei pescatori che rientrano e puliscono tutto il ricco pescato. La cosa che ci lascia stupiti è che ogni pescatore dopo aver tenuto il pesce necessario alla sua famiglia, da tutto il resto agli altri abitanti dell’isola in una sorta di aiuto reciproco che a volte nel nostro vivere egoisticamente, ci dovrebbe far riflettere.
Il Sevinex Inn organizza diverse escursioni a pagamento – clicca qui per saperne di più: Sevinex Inn Feridhoo . Noi non ne abbiamo provate nessuna, perché il tempo non è stato perfetto – L’ unica che abbiamo potuto fare grazie ad Ali, che sapendo il nostro desiderio di vederle ha insistito per portarci, è stato lo snorkeling con le Mante. Le abbiamo cercate in tanti mari e finalmente l’ ultimo giorno a Feridhoo in una mattina perfetta, senza vento e col mare una tavola, le abbiamo trovate. Nuotare con loro è stato incredibile, pensare che esistano creature così maestose, eleganti e consapevoli della loro bellezza, ti fa sentire piccolo piccolo. Eravamo così vicini da poterle toccare se solo avessimo allungato il braccio. Quando sono risalita sulla barca l’emozione è stata incontenibile. Le ringraziamo per averci concesso di giocare con noi. …SHUKURIA ALI!!!
La nostra seconda isola è Himandhoo. Situata nell’Atollo di Ari Nord sul versante più esterno, dista una trentina di minuti in barca veloce da Feridhoo, e per raggiungerla organizziamo il transfer direttamente con il Sevinex Inn , dimostratosi molto disponibile ad accompagnarci. Con i suoi 800 metri circa di lunghezza e una larghezza di circa 500 metri, è popolata da circa 750 abitanti. La popolazione ha un’età medio bassa, la maggior parte parla Inglese, ci sono tantissimi ragazzi e bambini che il pomeriggio e soprattutto il venerdì , loro giorno di festa, si ritrovano in uno spazio all’aperto dell’isola dedicato ai giochi e allo sport. E’ presente la scuola (non mancate di farvici accompagnare durante l’orario delle lezioni.) Se vorrete, potrete lasciare matite, quaderni, penne e anche un’offerta libera.
Prevalentemente legata alla pesca è un’isola in forte espansione, con la costruzione del nuovo porto(che dovrebbe essere pronto per il 2020) e di diverse casette che verranno affittate ai turisti una volta finite. Il turismo è aperto da pochissimi anni ed infatti le GH presenti al momento della nostra visite sono solo due. Quella da noi scelta è Casa Enjoy
Se vuoi saperne di più su Casa Enjoy clicca qui Casa Enjoy
Ad accoglierci al nostro arrivo al porticciolo ci sono Shuna e suo fratello, che presi i nostri bagagli ci accompagnano alla GH. Dopo esserci sistemati in camera, veniamo accompagnati alla vicinissima bikini beach privata ed esclusiva di Casa Enjoy. Percorrendo la strada per arrivare alla spiaggia, purtroppo notiamo che anche qui la plastica è sparsa un pò ovunque anzi al primo sguardo sapendo che gli abitanti sono molti di più che a Feridhoo anche la plastica sembra molta di più. Per l’ennesima volta la tristezza pervade i nostri cuori ma oramai abbiamo capito che è così quindi cerchiamo di non pensarci e trarre il meglio da tutto. Speranzosi di trovare la bikini beach descritta sul sito di casa Enjoy e decantata da foto incredibili, ci troviamo di fronte un pezzetto di spiaggia piccolo e trascurato.
Se vuoi saperne di più sulla bikini beach di Casa Enjoy clicca qui Bikini Beach
Il primo impatto è un pò deludente, anche perché veniamo dalla bikini beach di Feridhoo che è bellissima quindi il confronto è inevitabile. – Più avanti chiederemo a Fettey il motivo per cui la bikini beach è un pò trascurata, ma lui ci dirà che per quel lato di spiaggia la stagione migliore e’ il nostro inverno perché l’acqua è bassa, e che comunque loro puntano alle escursioni giornaliere e non a far stare i visitatori sulla bikini beach dell’isola. Torniamo in camera e troviamo un messaggio da parte di Natascia che nel chiederci se siamo arrivati e se ci hanno accolto, ci informa che possiamo usufruire di un’altra bikini beach oltre a quella esclusiva di Casa Enjoy , che si trova dalla parte opposta della GH e che viene usata anche dagli ospiti dell’altra GH presente sull’isola ma che al momento della nostra visita è chiusa. Speranzosi di poter risollevare un morale un pò abbassato dalla lieve delusione della bikini beach appena vista, Simone ed io prendiamo il nostro asciugamano e ci incamminiamo verso la seconda spiaggia. La distanza da percorrere sono circa 15 minuti a piedi in mezzo alle stradine di Himandhoo, lato assai piacevole perché ci da modo di avere il primo contatto con gli abitanti. Le case sono basse con i muri colorati e gli stessi improbabili vasi per le piantine ricavati dai flaconi dei detersivi, qualche negozietto di souvenir e qualche market. Tante persone si rilassano fuori dalle case sulla strada su delle pseudo amache ma ferme a terra, con la seduta fatta di rete.
Le persone sono cordiali, ci sembra di notare che rispetto a Feridhoo quasi tutte le donne indossano il Niqab, abito tradizionale completamente nero, che lascia scoperti solo gli occhi, usato nei paesi musulmani dove le famiglie sono molto tradizionaliste. La sensazione che abbiamo è che su quest’isola l’islam sia ancora molto radicato e che ancora si sia lontani da quella “libertà” conquistata da altri paesi musulmani che abbiamo visitato . A ogni modo pur vedendone solo gli occhi, le donne sono bellissime. Qualcuna di loro abbassa lo sguardo mentre passiamo, qualcun altra accenna un saluto in segno di apertura. Anche qui i bambini hanno occhi curiosi e profondi e ci accolgono con quella magia che solo i piccoli hanno. Invece gli uomini si fermano a parlare con noi, ma alcuni di loro si rivolgono solo a Simone, ed è qui che capto l’intensità della loro cultura e religione.
Ed eccoci arrivati alla bikini beach, percorriamo un piccolo sentiero tra le palme e davanti a noi si apre una laguna stupenda, con l’acqua che da bassissima si alza fino ad arrivare alla barriera corallina. I colori sono quelli delle Maldive, non ci sono sassi in acqua, solo sabbia morbidissima. La porzione di spiaggia destinata ai turisti è delimitata da improbabili pareti fatte con foglie di palma intrecciate che andrebbero un po’ risistemate, la sabbia è morbida e bianchissima, ma purtroppo è piena di bottiglie di plastica e vetri che dobbiamo accuratamente cercare di non pestare per non farsi male. I lettini sono solo 4, insufficienti se tutti gli ospiti decidessero di stare una giornata li, poca ombra, una amaca mezza rotta e un’altalena. Anche qui rimaniamo un po’ delusi da come viene tenuta la spiaggia. Ci sembra incomprensibile. Fettey ci dirà poi che quel lato di spiaggia è il migliore in questo periodo dell’anno per via della bassa marea che in effetti rende possibile stare a guazzo nell’acqua e camminare sulla battigia per un lungo tratto. Su un lato della spiaggia, vediamo un grosso sacco che in teoria dovrebbe servire per buttarci le bottiglie, ma è strapieno e ci chiediamo se mai qualcuno ogni tanto lo svuoti, certo svuotarlo… dove?… Al di la dei confini della bikini beach vediamo passare e lavorare le persone locali e se ci incamminiamo (vestiti) un po’ in avanscoperta della spiaggia, vediamo che la situazione plastica è davvero preoccupante, e nessuno sembra interessato a sistemarla. Nelle mie precedenti Maldive in resort, non mi ero soffermata su quanto potesse accadere fuori, pur sapendo di questo problema. Trovarmelo invece così sotto gli occhi, mi ha fatto male, ho pianto e mi sono davvero resa conto di cosa è l’essere umano e di come sta distruggendo questo mondo bellissimo. Anche i Maldiviani contribuiscono, bevono e gettano le bottiglie in acqua, al tramonto le donne arrivano sulla spiaggia col sacchetto dell’immondizia e lo buttano in mare. Bisognerebbe iniziare da loro, perché sembra che per motivi legati alla loro cultura o religione o più semplicemente perché non hanno visto mai nulla al di là del loro mare, non siano pienamente consapevoli del tesoro prezioso che hanno e che per la maggior parte del resto del mondo è considerato un paradiso o qualcosa di molto vicino ad esso.
La formula offerta da Casa Enjoy, è “all inclusive”: colazione, pranzo e cena, bevande fuori e duranti i pasti, alcune serate particolari, come ad esempio, una cena Maldiviana, una cena al lume di luna e una battuta di pesca al bolentino (divertentissima) e un pacchetto di escursioni giornaliere in barca, escluso il venerdì che per loro è giorno di riposo. Le pietanze sono semplici, un po’ ripetitive ma di ottima qualità. Di base pesce pescato freschissimo, cucinato al BBQ, accompagnato da riso e pasta, conditi con verdure e tonno, insalata di carote, patate arrosto e la sera sempre un dolce diverso. La colazione è continentale o maldiviana.
La sera non ci sono da fare molte cose sulle isole dei pescatori, dopo cena ci si può rilassare facendo una passeggiata sulla spiaggia sotto il cielo stellato, oppure andare in giro per il paese, comprando qualcosa ai market, oppure passando una serata nell’unico pub maldiviano dell’isola. E’ molto carino e caratteristico, ha uno spazio esterno con pavimento di sabbia , dove si può stare scalzi e gustare un ottimo cocktail analcolico, oppure mangiare qualcosa in compagnia di molti giovani del posto.
Il pacchetto escursioni è molto ben organizzato. Si parte la mattina dopo colazione e si raggiunge la destinazione in circa 30/45 minuti di barca veloce . Tra le escursioni pensate da Casa Enjoy, ci sono le isole deserte e custodite, che sono isole private con dei guardiani , su cui è permesso stare una giornata, E le lingue di sabbia. Le isole sono bellissime con lagune incontaminate di una trasparenza unica e dai colori che hanno tutte le sfumature del blu. La vegetazione è tropicale e la sabbia sembra borotalco.
Le isole sono circondate dalla barriera corallina e solo facendo snorkeling si vedono cose meravigliose; il mare è ricchissimo di pesci coloratissimi e di tutte le dimensioni. Il corallo in superficie è morto perché il calore lo mette a dura prova, ma basta scendere di qualche metro per vedere che la sua forza è grandissima e che piano piano piccoli fiorellini di corallo colorato stanno rinascendo. E poi le tartarughe, non ne avevamo mai incontrate così tante, sono stupende e non hanno paura dell’uomo. I delfini a gruppi di 20/30 esemplari. Sulle isole si può prendere il sole in bikini, fare foto, crogiolarsi sulla sabbia in completo relax. Il pranzo è sempre previsto sull’isola, con pesce cucinato al momento riso e pasta. Fettey è anche bravissimo ad organizzare tavolate sulla spiaggia o a pelo d’acqua. Verso le 16:00 si riprende la barca e si rientra alla GH.
E così i nostri 14 giorni alle Maldive sono giunti al termine. Riprendiamo l’aereo più ricchi di quando siamo partiti, con ancora negli occhi i visi, i colori e i sapori di quella terra….e ancora una volta…. Arrivederci..
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Ciao , grazie per il tuo commento, ci fa piacerissimo perché è uno dei primi da quando abbiamo aperto il nostro blog!! a presto!
Bello il vostro racconto ..anche noi andremo a feridhoo a febbraio non vedo l ora ….
Bella recensione! Bravi ? ? ?