Siamo alle pendici del monte Vettore (2476 m.), nel Parco Nazionale dei monti Sibillini, e più precisamente a Castelluccio di Norcia (1452 m), borgo che porta nel cuore e non solo, i segni del sisma del 2016 e che ogni anno tra l’inizio di Giugno e metà Luglio, attira migliaia di visitatori, nel suo altopiano, grazie alla fioritura delle lenticchie.
La natura, la stessa natura che lo ha distrutto, realizza questo spettacolo, in una sorta di contraddizione talvolta incomprensibile. Tra gli inizi di giugno e la metà di luglio, i colori monocromatici dei pascoli, lasciano il posto ad una tavolozza dai mille colori. L’altopiano inizia a colorarsi di fioriture spontanee, quelle in cui l’uomo non interviene, forse meno conosciute di quelle dei campi coltivati, ma che con la stessa intensità danno inizio alla sinfonia di colori che giorno dopo giorno dipinge la piana. La piana di Castelluccio si trova a 1.350m di altitudine e si estende per circa 15 km quadrati. Una dopo l’altra, si aggiungono a questi primi toni colorati, le fioriture dei campi seminati a lenticchie e una miriadi di specie di fiori che vivono in simbiosi con le lenticchie, iniziano ognuna in tempi diversi, a tingere la piana. Si inizia col giallo della senape selvatica, per poi proseguire con il rosso dei papaveri, e il bianco della camomilla selvatica, i ranuncoli, il viola delle violette e così via fino all’apoteosi del colore, il blu del fiordaliso. La tavolozza è completa e regala emozioni indescrivibili. Sembra incredibile come piantine che sarebbero state considerate infestanti per l’agricoltura, in questo caso siano esse stesse garanzia di un raccolto ottimo di lenticchie e che danno a questo prodotto la garanzia IGP di bontà e purezza Ogni anno la fioritura è diversa perché tutto è in mano alla natura e al clima, che per una volta lavorano in armonia con l’uomo. Gli agricoltori Norcini lo sanno bene e danno il loro contributo per far si che ogni anno la tavolozza sia sempre più bella e armoniosa. Lavorano i campi, seminano e lasciano tra un campo seminato ed un altro, campi seminati solo a grano, che si armonizzano con i loro toni dorati, insieme al colore dei fiori. Questo grande lavoro della natura e dell’uomo, da vita a romantiche spennellate su una tela color oro. Per poter rendere l’accesso più facile senza distruggere i campi fioriti, sono stati lasciati dei camminatoi tra un campo e l’altro. In questo modo si può essere in mezzo a questa meraviglia senza calpestarla. Proprio ai piedi del monte dove le fioriture salgono un pò, c’è un sentiero che porta fin dentro alla pineta e fino a Castelluccio e da cui si può ammirare la fioritura da un’altezza che consente una visuale magnifica. E avete notato la pineta cos’e? Si, è la nostra stupenda Italia, stilizzata e composta di pini che offrono agli accaldati visitatori un punto di vista bellissimo sulla piana e ombra di cui godere a pieno. Vogliamo dire a tutti coloro che visiteranno Castelluccio, di fare molta attenzione a non calpestare i campi coltivati per ottenere la foto del secolo o il selfie tra i fiori. Foto stupende sono possibili anche rispettando questo dono della natura, camminando all’esterno oppure tra i camminatoi creati appositamente per consentire ai visitatori grande libertà di movimento a stretto contatto con le fioriture. Un’altra cosa che sarebbe opportuno gestire al meglio sono i parcheggi: per favore non parcheggiamo lungo la strada dei campi, ma soprattutto lungo la salita per arrivare a Castelluccio. Le strade sono strettissime e scambiarsi diventa un’impresa che crea caos e disagio. Ci sono ampi parcheggi lungo tutto il percorso quindi usiamoli. 🚘
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