Il nostro viaggio in Thailandia è stato un last minute. Era il 10 di luglio del 2012 e con Simone stavamo vivendo un momento molto felice. Ad un tratto il momento felice si è spento, lasciando un gran vuoto, e lasciandoci li, da soli, appesi ad un’estate che sarebbe potuta essere diversa. E allora avendo le ferie come al solito in Agosto, abbiamo navigato un po’ per il web e siamo incappati nella Thailandia. Con un po’ di rammarico, diciamo che non abbiamo avuto il tempo di organizzare a fondo l’itinerario, siamo partiti i primi di agosto per 16 giorni. Sicuramente torneremo… un giorno…
A noi Bangkok, capitale della Thailandia, ci è piaciuta tantissimo. E’ stata una tappa di passaggio per poi andare verso le isole del Golfo della Thailandia. Due giorni, il tempo per assaporarne le luci, i colori e l’ottimo street food, e per visitare i suoi meravigliosi templi. La città è un esempio di metropoli moderna, che riesce a conservare i dettagli di una città tipicamente orientale: il caos e l’incredibile traffico, le luci dei locali notturni, gli odori e i sapori del suo street food, i canali e i battelli, i suoi mega centri commerciali.
Per la città ci si muove rapidamente con lo sky train, con cui si raggiungono le principali zone. L’aria condizionata all’interno dei vagoni è altissima ed è necessario coprirsi per cercare di non subire l’escursione termica tra fuori e dentro. Mentre il treno passa in mezzo ai palazzi, impossibile non notare il traffico caotico: appena scatta il rosso al semaforo decine e decine di scooter si piazzano davanti alle auto in attesa che scatti il verde, un fiume impressionante di due ruote.
Un altro mezzo di trasporto usatissimo a Bangkok è il Tuk Tuk (nome che deriva probabilmente dal rumore del motore a due tempi che vi è montato sopra), che della città è diventato il simbolo. Il Tuk Tuk non è altro che un’ape Piaggio ( o almeno, l’aspetto la ricorda molto) attrezzato, o meglio arrangiato, per il trasporto di persone. Sicuramente caratteristico, vi permetterà di districarvi in mezzo al traffico cittadino, anche se talvolta vi troverete con conducenti che si cimenteranno in manovre al limite della sicurezza. Contrattate sempre il prezzo e cercate di farvi portare dritti alla meta, sarà sicuramente un’ esperienza emozionante e da provare.
Per la visita ai Templi di Bangkok abbiamo scelto di spostarci con uno dei numerosi battelli che solcano il fiume Chao Phraya. Svariate imbarcazioni partono dai moli lungo il fiume, ed effettuano fermate come un autobus.
Si può scendere e poi risalire più tardi dopo aver fatto i propri giri. Il lungo fiume è davvero caratteristico e mostra le mille contraddizioni della città, accanto ai grattaceli convivono le case sull’acqua e i mercati tradizionali e su entrambe le sponde via via che ti avvicini, vedi spuntare le guglie dei principali monumenti e palazzi reali del quartiere Rattanakosin
Il Palazzo Reale e il tempio del Wat Pra Kaeo fanno parte di un unico complesso cui si accede con biglietto cumulativo. E’ consigliabile andare in visita la mattina presto perché l’afflusso di persone è notevole e la visita richiede molto tempo visto che di cose da vedere e da ammirare ce ne sono tantissime.
L’abbigliamento per entrare negli edifici, deve essere rigorosamente rispettoso delle usanze e tradizioni : sono vietati i pantaloncini corti e le spalle scoperte. All’ingresso vengono fatti dei controlli, e se non si ha il giusto abbigliamento, vengono forniti dei pareo (o simili) per potersi coprire. Vi consigliamo comunque di arrivare già sistemati per evitare perdite di tempo.
Grande Palazzo Reale è un complesso di edifici situato nel distretto centrale di Phra Nakhon.
Dimora dei Re di Thailandia per secoli, oggi è una residenza disabitata che viene destinata soltanto alle ricorrenze ufficiali, ai matrimoni e ai funerali. L’afflusso turistico è impressionante ma l’atmosfera che vi si respira è molto tranquilla e mistica.
Ci si sente immersi nella religione e nella cultura buddista e non sembra vero che a pochi chilometri ci sia il caos della città. Per capire la storia, sarebbe meglio affidarsi ad un tour guidato, noi ci siamo accontentati di prendere gli auricolari con al guida registrata che ti porta passo passo ma non è proprio la stessa cosa.
Alla vista il Palazzo è uno scintillio di smalti colorati, statue buddiste raffiguranti guerrieri, guardiani/demoni Yaksha alti 6 metri e oro, oro ovunque a celebrare la maestosità del luogo e dei Re che vi hanno dimorato.
E poi il tour ti porta qui: Una cittadella nella città. Lo scrigno della spiritualità, uno dei luoghi più importanti e sacri per i thailandesi: Il tempio del Buddha di Smeraldo, dove è custodita la statua del Buddha più venerato della Thailandia. All’interno di entra scalzi ed è rigorosamente vietato fare fotografie. Noi una l’abbiamo rubata… ma non ditelo a nessuno 🙂 – si crede che rendendo omaggio a questa statua, ella ci ridarà indietro pace e prosperità.
Situato dietro il Grande Palazzo Reale, Wat Pho è un ‘altra magnificenza in terra Thailandese. Luogo di culto prima che meta turistica, attira ogni anno migliaia di fedeli e di persone che arrivano da ogni parte del mondo per rendere omaggio alla statua del Buddha sdraiato, principale attrazione del tempio.
Situata all’interno di un imponente Viharn, la colossale statua è alta 15 e lunga poco più di 45 metri, completamente ricoperta d’oro e con i piedi intarsiati di preziosa madreperla, raffiguranti le 108 laksana, segni di buon auspicio del Buddha. All’ingresso le signore ti vendono una manciata di monetine che devono essere versate una ad una dentro 108 ciotolini disposti lungo e intorno la statua. Se alla fine del giro, l’ultima monetina viene versata nell’ultimo ciotolino e non te ne rimane nessuna in mano… ti porterà fortuna. A me ne sono avanzate due…. uffa 🙂
Il tempio è stato e continua ad essere un centro di insegnamento dell’antica arte del massaggio thailandese. La scuola-tempio è stata fondata anche per preservare questa pratica secolare ed istruire nuovi terapeuti. Se avete tempo, concedetevi in massaggio Thai all’interno della scuola per circa 150/300 bath
Per visitare il tempio Wat Arun, abbiamo ripreso il battello e ci siamo fermati sulla sponda opposta del fiume. Il tempio fu proclamato tempio reale da Re Taksin con il nome di “Wat Chaeng” (che significa “chiaro”), in virtù del fatto che il Re arrivò al tempio dopo aver sconfitto la Birmania, giusto all’alba. La magnifica torre (prang) in stile Khmer alta 81.85 metri, è decorata con pezzi di porcellana provenienti dalla Cina ed è cinta da altre quattro torri più piccole . E’ uno dei simboli iconici di Bangkok nel mondo. Si crede che chi rende omaggio alla statua principale del Buddha, avrà una vita gloriosa e splendida.
La foto che vedete qui sotto, immortala l’hotel Lebua at State Tower. Oltre ad essere un ottimo hotel, possiede uno Sky bar all’ultimo piano, da cui si gode di una vista mozzafiato sulla città e sul fiume, e dove sono state girate alcune scene del famoso film “Una notte da Leoni 2”, a testimonianza troverete diverse fotografie che ricordano il film. Fateci un giro di sera se ne avete il modo, lo spettacolo dall’alto delle 1000 luci di Bangkok è entusiasmante. Occhio ai prezzi, l’aperitivo costa 30/40euro!
Passeggiando per la città, noterete subito che ad ogni angolo insegne più o meno appariscenti, richiamano turisti per provare un massaggio thailandese. Ottimi centri massaggi di rinomata serietà ce ne sono, e non è necessario andare in grandi spa. L’unica cosa che ci sentiamo di consigliare: affacciatevi all’interno dei centri, e leggete bene le informazioni che di sicuro sono scritte: molti centri infatti espongono il cartello “NO SEX”: li potete andare abbastanza tranquilli che troverete un fantastico massaggio Thai senza strani finali, o come lo chiamano li, senza “Happy end”.
Noi lo abbiamo provato: devo dire che quando siamo entrati in questo centro, un pochino di pensiero ci è venuto, ci hanno fatto togliere le scarpe all’ingresso e portati in due stanzine un po’ buie, ci hanno fatto indossare una specie di chimono, pantaloni e casacca in cotone e ci hanno fatto sdraiare su dei fouton. Alla fine il massaggio è stato bello, anche se bello tosto. Le massaggiatrici ridevano molto mentre ci rompevano le ossa… 🙂 ancora ci chiediamo il perché… ma forse meglio non averlo capito.. 🙂
Uno dei posti che ci hanno incuriosito a Bangkok è stata la Casa museo Jim Thomson – un avventuriero americano partito per la Thailandia come agente della CIA divenuto poi commerciante di seta. Dopo la sua morte misteriosa nel 1967, la casa è stata trasformata in museo dall’ omonima fondazione ed è diventata un’oasi di pace in cui ammirare l’arte del sud est asiatico e l’architettura tradizionale thailandese, isolati dal traffico della città. La casa è costruita interamente in legno tek thailandese.
I nostri due giorni a Bangkok, sono giunti al termine. In una delle numerose agenzie in città abbiamo acquistato il Join Tichet, che comprende il biglietto del bus+ barca. Sono le ore 19:00 ci aspetta un autobus che viaggiando tutta la notte ci porterà al molo di Nadan per farci imbarcare e raggiungere la nostra prima isola Koh Phangan…
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