Arriviamo in questo Caravanserraglio, percorrendo la strada verso la Cappadocia. Divenuta oggi una tappa obbligatoria per chi come noi partecipa ad un tour della Turchia in pullman, è un piacevole tuffo nel passato delle carovane dei mercanti.
Ma cosa erano e a cosa servivano i Caravanserragli?
Erano una sorta di Motel dell’Anatolia, grandi edifici in pietra che al loro interno disponevano di stanze per riposare, stanze per custodire le carovane e i cavalli, una locanda e a volte una piccola Moschea, che davano rifugio ai mercanti e ai viandanti che vi ci sostavano lungo la strada della Via della Seta.
Si entra da un unico portone in legno finemente intagliato. Il resto dell’edificio sembra una fortezza dai colori caldi del deserto in armonia con il territorio circostante.
Non stona il Caravanserraglio anzi ancora oggi quello è il suo posto. Appena si passa il portone ci si trova davanti un grande cortile piastrellato in pietra e circondato da porticati che erano adibiti alle varie stanze, la cucina, la camera da letto, il bagno, il posto per la carovana e la locanda. Nelle stanze, che erano piccole e poco illuminate oggi non c’é rimasto nulla da vedere a parte qualche utensile o qualche vecchio carretto. Nel mezzo c’é una piccola Moschea.
Continuando la camminata, tramite un secondo portone, si accede ad un’altra parte dell’edificio che fungeva da magazzino. La luce filtra solo grazie a delle feritoie e da un faro ottagonale collocato a metà soffitto.
Oggi la maggior parte dei Caravanserragli è distrutto oppure è stato trasformato in struttura ricettiva o in ristorante. Quello di Sultanhani, è ottimamente conservato, aperto al pubblico, e pagando un piccolo biglietto d’ingresso si è catapultati nella sua storia. Io quando sono entrata sono rimasta affascinata, e ho subito pensato ai mercanti di spezie e di tessuti seduti intorno ad un fuoco, a raccontare storie, bevendo e mangiando tutti insieme, ed è bellissimo pensare che quelle mura ben conservate racchiudano così tante storie.
Ringraziamo i nostri amici Marilena e Lino, con noi in Turchia, per averci dato queste foto da pubblicare, perché le nostre sono sparite. 🙁
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Girovolando, la gioia della partenza, la gioia del ritorno
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